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La fisica moderna è riuscita finalmente a spiegare il funzionamento di questa antica disciplina, molto efficace ma spesso osteggiata da portatori di interessi diversi: è ormai acclarato che tutta la materia è costituita da campi di energia, che vibrano o si propagano per onde (come la luce o il suono), l’aspetto “solido” della materia è il risultato di queste vibrazioni causate dal "gioco" delle forze intercorrenti tra le diverse particelle sub-atomiche.

 

Ciò premesso possiamo affermare che il corpo umano (inteso in senso olistico come un tutt’uno costituito da corpo e mente) è quindi concepibile come un insieme di energie con frequenze vibrazionali ben precise e “funziona” in maniera normale e fisiologica fino a quando l’interscambio di informazioni tra le diverse frequenze vibrazionali resta invariato nel suo contesto naturale.

 

Quando si verifica uno squilibrio sul piano energetico lo stesso si riflette sul funzionamento della struttura organica, portando alla malattia o al blocco emozionale.

 

La stessa cosa accade anche nei rapporti interpersonali. Può succedere di accorgersi di un proprio cambiamento di umore o di eccessiva stanchezza dopo aver frequentato persone pessimiste o depresse, oppure di sentirsi rinvigoriti e felici quando si è in compagnia di persone positive e allegre.

 

Questo accade perché l’energia del gruppo ha influenzato “per risonanza” lo stato psico-fisico del singolo.

 

Il Reiki agisce a livello energetico, e di riflesso sul piano fisico e/o emozionale, riportando le frequenze vibratorie dell’energia individuale (KI) in “risonanza” armonica con quelle naturali proprie dell’energia vitale universale (REI), che essendo espressione dell’assoluto (in fisica il cosiddetto “campo unificato”) non sono condizionabili e restano sempre armoniche.

 

La disciplina Reiki ha origine in Giappone e si compenetra di varie influenze orientali, con l'unico fine di aiutare a ristabilire il corretto fluire delle energie corporee.


Incontrare il Reiki significa incontrare noi stessi e praticarlo ci rende canali attivi di energia equilibrata, ripristinando quella connessione energetica tra l'umano e il cosmico.

 

Fu Mikao Usui, nato in Giappone nel 1865, a sviluppare la pratica del Reiki affermando di avere ricevuto l'abilità di curare dopo tre settimane di digiuno e meditazione sul Monte Kurama. I praticanti di Reiki usano una tecnica analoga alla "imposizione delle mani", che canalizza le energie terapeutiche.

 

Usui fu un ammiratore dei lavori letterari dell'Imperatore Meiji, tanto che nel processo di sviluppo del Reiki, riassunse parte del lavoro dell'imperatore in un sistema di principi etici. Gli insegnanti Reiki e gli operatori rispettano questi cinque principi:

1) Non ti arrabbiare
2) Non ti preoccupare
3) Sii riconoscente
4) Lavora duro (per migliorare te stesso)
5) Sii gentile con gli altri

 

Il sostantivo "Reiki" comunemente si riferisce indistintamente sia all'energia sia al metodo terapeutico che utilizza l'energia. Reiki è anche usato come verbo e aggettivo. I madrelingua giapponesi utilizzano il termine in senso generico come "potere spirituale" distinguendo dallo specifico "metodo Usui di cura Reiki", similmente la pratica viene a volte chiamata Usui-do o Usui-no-michi ("il Metodo di Usui").

 

Nel Reiki si afferma che la malattia, in qualsiasi forma si presenti, non è altro che la manifestazione sul piano fisico di uno squilibrio energetico. Secondo questa visione, traumi, incidenti, alimentazione, eventi atmosferici, situazioni ambientali, danno origine a dei blocchi energetici e alle malattie. Il Reiki ha come scopo quello di rimuovere questi blocchi energetici, ristabilendone il flusso, ristabilendo l'armoniosa interazione tra mente e corpo.

 

L'evento esterno, può al massimo partecipare come concausa nella produzione di uno specifico sintomo, ma il conflitto nasce sempre nella psiche dell'individuo. Il dolore è l'informazione preposta alla conservazione della vita, in quanto informa la persona e il suo organismo della presenza di uno squilibrio.

 

Quando l'energia vitale non fluisce regolarmente all'interno del corpo umano seguendo il giusto ritmo, si parla di squilibrio energetico. La funzione principale del Reiki è quella di ristabilire questo equilibrio, e di permettere alla salute, alla vitalità ed alla felicità di manifestarsi liberamente. Le emozioni positive come la felicità, il buon umore, l'amore, la pietà, la tranquillità e l'appagamento sono qualità energetiche molto pure.

 

Quando vengono provate queste emozioni, si sta generando energia positiva. Le emozioni negative come la preoccupazione, la paura, il terrore, l'avversione, la rabbia, l'avidità, la bramosia, l'invidia sono energie molto dense e pesanti che richiedono grandi quantitativi di energia e di lavoro per circolare e sostenersi, tendendo ad infettare le altre persone con le quali vengono in contatto (come fanno anche le emozioni positive). Ecco dove il Reiki agisce: riattivando e ristabilendo l'armonia e l'equilibrio nella mente e nel corpo.


Ristabiliti equilibrio ed armonia l'intero essere ne trae beneficio.